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26.12.10

Isola di Ouessant

L'anno scorso io e l'amico Davide Ferretti avevamo organizzato un viaggio fotografico in Bretagna e come ultima tappa del viaggio avevamo concordato una visita sull'isola di Ouessant. Purtroppo durante gli ultimi giorni di quel viaggio un bastardissimo virus gastrointestinale ci aveva messo KO e i 3 giorni trascorsi sull'isola non ce li eravamo gustati come avremmo voluto e in più il brutto tempo ci aveva bloccato in Hotel per un giorno intero.
Certe atmosfere respirate su quell'isola erano comunque rimaste dentro di me...scolpite letteralmente!
A novembre di quest'anno ero a casa dal lavoro e la voglia di partire nuovamente per la Bretagna era forte soprattutto quando certi siti meteo (PREVIMER) prevedevano ripetute tempeste (onde di 7-8 metri) lungo le coste bretoni, ma quando ormai ero pronto a partire con un amico fotografo quest'ultimo si è rotto una mano!...la delusione è stata tanta e durante i giorni seguenti ero addirittura tentato a partire in solitaria, ma affrontare un viaggio simile da solo comporta una spesa non irrisoria e ho dovuto rinunciare.
Pochi giorni dopo però mi chiama un amico da poco appassionato di fotografia e mi da una bellissima notizia: ha a disposizione qualche giorno di ferie e così decidiamo di partire per un breve viaggio prima di Natale con un'unica tappa: l'Isola di Ouessant!! (clic sul nome per la pagina di Wikipedia)

Nei giorni seguenti è stato tutto un mandare mail a raffica ai vari affitta camere presenti sull'isola e nel giro di pochi giorni il viaggio era stato pianificato nei minimi dettagli [come lo zampone precotto e purè in polvere da mangiare durante l'ultima cena ^_^] e non restava che contare i giorni prima della partenza :-)

La Partenza: Venerdì 17 dicembre
La mattina della partenza ero al lavoro e ovviamente ero molto concentrato su quello che stavo facendo ^_^
La notte prima praticamente non ho dormito, ma ero comunque molto carico e pronto ad affrontare i 1570 km che il mio fido navigatore (lo stesso utilizzato l'anno prima) calcolava da Reggio Emilia all'abitato di Le Conquet dove partono i traghetti della compagnia Pen ar Bed che gestisce i collegamenti con le varie isole presenti al largo delle coste della Bretagna.
A differenza dell'anno prima dove potevamo affrontare questo chilometraggio con tranquillità, quest'anno dovevamo a tutti i costi (o quasi) essere a Le Conquet prima delle 13 di sabato 18 perchè altrimenti non saremmo riusciti ad imbarcarci e avremmo dovuto passare un'altra notte in auto per poi prendere il traghetto la domenica mattina perdendo quindi una delle quattro notti che avevamo pianificato di trascorrere sull'isola.
Partendo alle 15 avevamo a disposizione 22 ore per affrontare i 1500 e passa chilometri. Un buon margine, ma le previsioni meteo italiane e francesi annunciavano neve e freddo intenso e quindi non eravamo molto sicuri di arrivare in tempo.
Alle 23 circa eravamo al traforo del monte Bianco e fino a li la neve aveva fatto la sua comparsa solo a sprazzi senza darci troppi problemi, ma una volta svalicato le Alpi la neve e un freddo intenso ha iniziato a diventare protagonista e ci ha fatto compagnia per tutta la notte e si procedeva ad una media di 40-70 km/h.
La Redbull e i caffè hanno permesso a me e al mio amico di tirare avanti fin verso le 3, ma poi c'è stato il crollo totale e dopo aver parcheggiato la mia Suzuki Swift con un freno a mano da manuale e tirato fuori il saccapelo ci siamo addormentati per un'oretta.

L'arrivo - Sabato 18 Dicembre

Il freddo intenso all'interno dell'auto ci ha risvegliato alle 4 e mezza e siamo ripartiti proprio per sfruttare il riscaldamento dell'auto! è stato un risveglio a dir poco traumatico: svegliarsi al freddo e dopo 5 minuti trovarsi a guidare su un'autostrada completamente innevata non è molto piacevole!



Il viaggio dalla sosta notturna, appena dopo Parigi, fino a Le Conquet, circa 600km è stato un susseguirsi di bufere di neve, ghiaccio, colonne interminabili, ma alle 11 eravamo al porto!
La giornata era piovosa e umida, ma come spesso accade da queste parti il tempo è girato al meglio e siamo arrivati sull'isola, dopo una traversata di un'oretta e mezza, con un tempo splendido e relativamente mite.
Ad accoglierci al porto un pulmino con su scritto "Cuccolini"...che accoglienza! :-)
Dopo 5 minuti eravamo già davanti alla casetta in cui avremmo soggiornato e ad accoglierci la gentilissima Anne Leriche che ha iniziato a spiegarci un pò di cose in francese/misto inglese e ci ha lasciato una torta al crem caramel/panna con datteri. Non ha riscosso molto successo..
Nonostante un'ora scarsa di sonno una volta sull'isola la voglia di andare subito a scattare qualche foto ha avuto la meglia sulla stanchezza e così noleggiate le bici, siamo volati (si fa per dire) verso la Pointe de Pern, il punto più occidentale della Francia!



Dopo qualche scatto la fame e la stanchezza ci hanno spinti a tornare verso casa, che purtroppo rispetto ai posti più belli dell'isola si trovava a 7-8 km circa. Dopo un bel piatto di pasta, una partita a briscola....alle 8 e mezza eravamo a letto!

Domenica 19 dicembre

Durante la notte siamo stati svegliati più volte dal rumore di grandinate e violenti acquazzoni, ma non ero molto preoccupato sapendo che qua eventi di questo tipo sono molto frequenti e fortunatamente durano anche poco.
Mi sveglio verso le 8 credendo fosse molto più presto: quassù nell'estremo ovest Francese il sole sorge molto tardi, verso le 8 e 30 -9, guardo fuori e vedo un bel cielo stellato e così decido di uscire per fare due passi armato di treppiede per scattare qualche foto alla stradina davanti a casa. Gran parte dell'isola non è illuminata da lampioni e solo il faro della Creach contribuisce ad illuminare certe zone dell'isola e di notte questa luce ad intermittenza ha un fascino molto particolare..


Dopo un'abbondante colazione a base di Gocciole e caffelatte siamo usciti per fotografare l'alba nelle scogliere sotto il faro della Creach..


Questa sessione di foto non è stata molto produttiva: un vento forte e onde sempre più alte ricoprivano costantemente filtri e lenti di salsedine e goccie d'acqua. Nel giro di un'ora e mezza poi il mare si è ingrossato notevolmente e onde di 3-4 metri hanno cominciato ad abbatersi sugli scogli della Pointe de Pern. Avrei voluto scattare tantissime foto a questa piccola (per gli standard di queste zone) tempesta, ma in queste condizioni di vento forte e secchiate di salsedine era davvero improponibile fotografare e le uniche foto che sono riuscito a salvare sono poche...



Se all'inizio di questo viaggio speravo di ammirare e fotografare tante di queste tempeste, successivamente ho cambiato un pò idea: su quest'isola con onde e vento forte è molto difficile trovare riparo e si riesce a fotografare solo con un teleobiettivo restando molto lontano dalla costa e anche così si corre comuque il rischio di rovinare l'attrezzatura con la salsedine.
Metto anche un video girato durante la mareggiata girata con una compatta e la qualità non è certo delle migliori..



Il ritorno a casa per pranzo è stato molto divertente: il vento a favore era così forte che in bicicletta non abbiamo pedalato per buona parte della strada! :-)

Nel pomeriggio siamo usciti a piedi per percorrere un sentiero che costeggia tutte le scogliere a nord dell'isola: dal faro della Stiff fino fino alla Pointe de Pern. Un percorso di 8-9km che attraversa, senza ombra di dubbio, le zone dell'isola più suggestive.




Questo tratto dell'isola offre moltissimo dal punto di vista fotografico: le scogliere non sono molto alte e ci sono piccole baie dove si può scendere fino al mare in sicurezza e al tramonto e nelle ore successive ci sono davvero migliaia di spunti per portare a casa ottime foto senza rischiare troppo: qui onde alte ti possono sorprendere in ogni momento e se non si trovano rientranze protette occorre fare attenzione a dove ci si mette.








Al rientro da queste scogliere non abbiamo percorso il sentiero dell'andata perchè passava in alcuni punti esposti e non ce la sentivamo di farli alla sola luce delle pile frontali e così siamo riusciti a perderci su un'isola che è lunga 8km e larga 4 e con un'unica strada principale! :-)
Difficile crederci, ma abbiamo cominciato a girare in tondo tra viuzze e carrarecce e abbiamo percorso quasi 4-5 km in più prima di trovare finalmente la strada principale che passa per il paese di Lampaul, unico vero centro abitato dell'isola.
Il problema delle strade e sentieri di quest'isola è che riportano pochissime indicazioni e non si riesce mai a capire se si è imboccato una strada che porti al paese o semplicemente una strada che poi sfocia in una carareccia tracciata dal pastore di turno per portare al pascolo le sue pecore!


Dopo la nostra bella camminata di 2 ore alla sola luce delle frontali finalmente siamo rientrati alla base. Dopo una giornata così 2 etti di pasta a testa al ragù ci volevano proprio, altro che insalatine francesi! :-)

Lunedì 20 dicembre
Da fotografi seri quali siamo, abbiamo fatto un'altra levataccia per immortalare le prime luci...ore 8 la sveglia....meglio della sveglia alle 5 del mattino come occorre alle nostre latitudini! :-)
Dopo colazione (rigorosamente a base di Gocciole...sponsor del viaggio) prepariamo le bici e tutto il resto quando si scatena un acquazzone e dobbiamo rientrare in casa. Dopo poco il sole fa capolino all'orizzonte e una luce incredibile illumina tutta l'isola...partiamo all'impazzata con le nostre bici per raggiungere le scogliere e quando eravamo ancora ad una decina di minuti dalla meta un doppio arcobaleno è comparso nel cielo...


Uno spettaccolo che è durato pochissimo e un pò di rammarico per non averlo immortalato sul mare l'avevamo, ma non sapevamo ancora che di li a poco avremmo avuto altre occasioni...il tempo di arrivare sulle scogliere della serata precedente.



La fortuna di avere il sole alle spalle, nuvole minacciose di fronte a noi e pioggia trasportata da un vento molto teso ci ha permesso di immortalare due arcobaleni...uno spettacolo!



Portare a casa questi scatti non è stato semplice per via della pioggia che costantemente lavava filtro polarizzatore e lente dell'obiettivo e ho diversi scatti inutilizzabili proprio per questo.

Dopo esserci lavati per bene abbiamo trovato riparo seduti sotto una roccia. Nel mentre aspetavamo il passaggio dell'acquazzone ho pensato bene di mandare un bel MMS con doppio arcobaleno all'amico Davide sapendo benissimo che nel mentre ero li a spassarmela sull'isola di Ouessant lui era al lavoro...deve avermi tirato tanti accidenti perchè nel rialzarmi da sotto la roccia mi ero dimenticato del "soffitto" basso e ho dato una sturlata memorabile! :-))

Nel pomeriggio mi arriva un SMS dall'amico Davide con una previsione di onde di 6,5 metri per le ore 16:20...6,5 metri!! Io e l'amico Omar concordiamo un'uscita sulla Pointe de Pern verso il tramonto proprio per ammirare e immortalare queste onde. In realtà la previsione è risultata errata...almeno sull'orario: alle 16:30 il mare era ancora relativamente calmo.

Il mare si è ingrossato decisamente solo verso le 18 e sono riuscito a scattare soltanto questa foto prima che secchiate di salsedine mi comprometessero la lente del teleobiettivo (Nikkor 80-200)

Saremmo rimasti ancora un pò, ma nuvole molto minacciose hanno spaventato me, ma soprattutto Omar che trasportava il treppiede in carbonio. Essere a 8 km da un riparo e in campo aperto ci ha fatto decisamente accelerare il passo!


Arriviamo a casa asciutti: la nuvola che ci aveva fatto battere la ritirata aveva schivato l'isola, ma solo per un soffio!
Ennesima abbuffata di carboidrati che di li a poco, come le altre sere, ci ha portato al coma profondo...

Martedì 21 dicembre
La stanchezza sulle gambe comincia a farsi sentire, ma la voglia di scattare qualche foto no e così nella mattinata di martedì optiamo solo per una location più vicina a casa: la baia d'Arland che si trova appena a sud della baia di Stiff, punto principale di accesso all'isola e a 2km dalla casa presa in affitto.
Dalla baia d'Arland si può ammirare il faro di Keréon che è stato l'ultimo faro ad essere "abitato". Il 29 gennaio 2004 infatti l'ultimo guardiano lo ha abbandonato ed ora è automatizzato.
(Per un pò di storia e curiosità su questo faro vi consiglio una visita qui)






Durante quest'uscita alle prime luci del mattino abbiamo anche assistito ad una bassa marea davvero notevole, almeno di 2 metri!

Per l'ultimo tramonto sull'isola di Ouessant optiamo per un'uscita lungo le scogliere tra il faro della Creach e la pointe de Pern: i punti più suggestivi dell'isola sono tutti concentrati qui.



Nel percorrere i sentieri che dal faro della Creach vanno verso il punto più occidentale della Francia, la pointe de Pern, mi sono attardato e definitivamente fermato in una splendida baia . Qui le costanti mareggiate hanno contribuito a depositare sassi e altri detriti che nei millenni hanno formato una barricata naturale di 4-5 metri contro le onde di tempesta che si scatenano su questo tratto di isola. E' davvero d'effetto il passaggio improvviso tra il tappeto erboso (su Ouessant è qualcosa di incredibile: si sprofonda letteralmente!) e questa barricata di sassi che si innalza e copre alla vista il mare della baia.
Comicincio a scattare qualche foto al faro della Creach, quando mi accorgo che alla destra stava iniziando a sorgere la Luna piena...


Come spesso ci è capitato durante questo viaggio, anche durante quest'uscita io e Omar ci siamo divisi...eravamo entrambi così presi dal posto e dallo scattare che nessuno dei due si è preoccupato più di tanto dell'altro! :-)
Non trovandolo nelle vicinanze lo chiamo e ci diamo appuntamento sotto il faro della Creach..

I ricordi più belli del viaggio precedente su Ouessant erano legati al rientro in notturna dalle scogliere...trovarsi a camminare guidati dalla luce del faro della Creach suscita emozioni molto particolari ed è difficile rimanere indefferenti..



E così dopo queste ultime foto al bellissimo faro della Creach siamo rientrati un'ultima volta in notturna con le nostre amatisssime biciclette...a casa ci aspettava un bello zampone con puré! non proprio un menù tipico della zona :-))

Mercoledì 22 dicembre
Ultima uscita all'alba verso il faro della Stiff, ma il tempo non ci ha assistito: luce pessima! e zero foto. Dopo 4 giorni con innumerevoli occasioni per scattare foto, un giorno no ci doveva senz'altro capitare.
Rientriamo a casa per consumare l'ultimo piatto tipico del posto (spaghetti ^_^), e cominciamo a ripulire casa aspettando l'arrivo della proprietaria.
Il tempo di pagare il conto, caricare i bagagli sul Fiorino del nolo biciclette e saltiamo in sella sulle bici per l'ultima volta.
Al porto di Lampaul abbiamo avuto attimi di panico perchè a mezzora dall'imbarco sulla Enez Eussa II, del Fiorino ancora non c'era traccia! ma poi finalmete alle quattro il Fiorino è arrivato. Al momento di caricare le valigie sul Fiorino infatti avevamo capito "quatre euro" come costo del servizio trasporto, invece di "quatre heures", l'ora di appuntamento al porto! :-))

Il viaggio in barca è stato piuttosto lungo, circa due ore, e siamo arrivati al porto di Le Conquet per le 19. Il tempo di mangiare un boccone in auto e via, siamo già in viaggio seguendo le indicazioni del navigatore che riporta come "Distanza da Destinazione" la bellezza di circa 1600 km, ma la voglia di macinarli alla svelta non ci manca, ma come all'andata però la neve ci farà compagnia per più della metà della strada!
Mercoledì notte ci fermiamo in un'altra area di sosta e armati di sacca pelo ci addorentiamo per 3-4 ore sotto una bella nevicata.

Giovedì 23 dicembre
Alle 5 del mattino siamo nuovamente in autostrada e sotto la neve, ma per fortuna la neve si è tramutata in pioggia battente dopo poche ore e abbiamo potuto superare i 70-80 km/h, recuperando terreno.
Come l'anno precedente anche quest'anno non avevamo alcuna fretta a rientrare a casa, ma quando si guida per così tanto arrivi ad un punto che l'unico tuo obiettivo è vedere calare il più velocemente possibile la "distanza da destinazione" e ti ritrovi ogni tre secondi a guardare il navigatore :-)
Dopo l'ultimo intoppo del viaggio (un incidente all'altezza di Parma) finalmente alle 17 eravamo a Reggio...praticamente 25 ore di viaggio considerando il traghetto!

Una volta arrivato a casa ho trovato le forze per scaricare le foto e pubblicarne una su Flickr, ma poi dopo cena ho avuto un crollo totale!

Considerazioni finali
Dal punto di vista fotografico non potevo davvero chiedere di meglio: durante i 5 giorni abbiamo assisitito ad una variabilità meteo notevole e ogni momento della giornata riservava bellissime sorprese. Cieli di una profondità unica e una luce meravigliosa creavano scenari davvero emozionanti!
Questi colori e luce si possono trovare solo durante i mesi invernali e credo che siano anche i mesi migliori per cogliere appieno le atmosfere dell'isola quando gli abitanti si riappropriano dell'isola e li vedi girare per le stradine con le loro Renault 5 divorate dalla salsedine o intenti passeggiare sul fare della sera con il proprio cane lungo le scogliere magari fumandosi un sigaro. Dei turisti che assaltano l'isola durante l'estate non c'è più traccia e il resto dell'isola è deserto e solo il rumore del vento, delle onde e dei numerosi uccelli che vengono qui a cercare riposo nelle loro rotte migratorie, rompono il silenzio.
Io consiglio a chiunque voglia intraprendere un viaggio sull'isola di Ouessant di rimanere almeno per una notte. Una visita giornaliera non è di certo sufficiente per godersi appieno quest'isola sferzata costantemente da forti mareggiate e vento forte che hanno plasmato queste scogliere in modo unico..


Informazioni di Viaggio
Per trovare tutte le iformazioni vi consiglio prima di tutto una visita sul sito dell'ufficio del turismo di Ouessant:

http://www.ot-ouessant.fr/

- Come raggiungere l'isola

L'isola si può raggiungere da Brest o da Le Conquet.

Di voli veramente a basso costo per Brest dal Nord Italia non ce ne sono e comunque sono tutti con scalo e la durata complessiva del viaggio supera di gran lunga quella di un viaggio in auto partendo dal Nord Italia. Discorso diverso ovviamente per chi abita più a Sud ;-)
I voli diretti dal Nord Italia hanno un costo elevatissimo (1000 euro in su).
Gli unici voli diretti a basso costo partono da Marsiglia, ma bisogna aggiungere il viaggio in auto fino all'areoporto. Da Reggio Emilia sono circa 5-6 ore di autostrada.

Da Brest si può scegliere di raggiungere l'isola con l'aereo o con il traghetto.

Gli aerei della compagnia Finist'air Airlines (clic sul nome per il sito web della compagnia) collegano l'areoporto di Brest con l'isola in 15 minuti. Il costo del volo (da prenotare con largo anticipo) costa 65 euro solo andata oppure 93 euro andata-ritorno.

Dal porto di Brest partono invece i traghetti della Pen ar Bed (clic sul nome per il sito web della compagnia) che hanno un costo di 21 euro (festivi) 18 euro (feriali)[solo andata]. La traversata dura circa 2 ore.

Da Le Conquet l'isola si può raggiungere solo con i traghetti della Pen ar Bed. Il viaggio dura circa un'ora e costa 21 euro (festivi) 18 euro (feriali) [solo andata].
P.S.
Da Brest e Le Conquet partono i traghetti per l'isola durante tutto l'anno. In alta stagione ci sono traghetti per Ouessant anche da Cameret.
Una volta arrivati al porto o all'areoporto sono sempre presenti dei pulmini che portano i visitatori nei vari luoghi di soggiorno prescelti, basta solo comunicarlo all'autista. Il costo del servizio è di 2 euro.

- Soggiornare sull'isola

Per il soggiorno Ouessant offre davvero molte possibilità. Hotel, bed & breakfast, affitta camera e ostelli della gioventù. L'anno precedente avevamo soggiornato in Hotel, ma per un viaggio fotografico l'opzione migliore è senz'altro un affitta camera. Non si hanno problemi di orari per colazione, pranzi, cene ecc.
Ci sono opzioni per tutte le tasche, dai 20 euro a notte in su. L'unico problema è un pò nella prenotazione: molti di questi affitta camere non hanno un indirizzo mail, ma solo un telefono e quindi se non si conosce il francese (l'inglese lo masticano poco poco) si possono incontrare difficoltà.

- Spostarsi sull'isola

A piedi o in bicicletta sono le uniche opzioni per i visitatori. Le uniche auto che possono girare sono quelle degli abitanti.

5 commenti:

Davide ha detto...

Bellissimo diario, ricco di indicazioni sugli alloggi e itinerari..e comunque quelle terre fanno sempre sognare, son sempre un gran spettacolo...bisogna tornarci...

baldacci ha detto...

Tutto davvero molto molto bello stefano, alcune foto hanno una atmosfera davvero emozionante, complimenti

Ciao

Enrico ha detto...

gran bel racconto e gran bella avventura!! ricca di emozioni come le tue foto!! quelle dell'arcobaleno e quella con la luna sicuramente le più interessanti!!

E

Cinzia ha detto...

Che emozione vedere le tue foto! Intanto perché sono stupende, e poi perché io amo Quessant!
ci sono stata a giugno 2012. Purtroppo prima di fare un corso di fotografia. Quindi le mie foto del'isola sono amatoriali. Ma mi sono ripromessa di tornarci. Non so ancora se in estate o in inverno. Vedremo.
Intanto curioso tra le tue pagine e le tue foto. Ho così tanto da imparare.
Complimenti, a presto
Cinzia

Cinzia ha detto...

Che emozione! Per le tue foto che sono splendide. E perché amo profondamente Ouessant! Ci sono stata l'anno scorso, a giugno. Purtroppo prima di fare un corso di fotografia. Pertanto le immagini scattate sono molto amatoriali. Pazienza, ci tornerò. Intanto ora continuo a curiosare tra le tue foto, sono bellissime e io ho tanto da imparare.
Saluti cari e complimenti
Cinzia